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Diario di un'exchange student

"ciò che si perde sarà sempre molto meno di ciò che si avrà guadagnato"




Questo video è il riassunto della mia settimana in Svezia.  
È stata una bellissima settimana, perché ho fatto un sacco di cose che amo: viaggiare, stare con gli amici, scoprire come vivono altre persone.

Siamo partiti alle 3.30 di mattina di domanica 8 febbraio, sei ragazzi della 3E del Liceo Scientifico G.Galilei, dritti sul pullman dal ballo della scuola, quindi senza aver dormito minimamente più il preside, sua moglie e la loro nipotina. Dopo due aerei e sei ore a sedere sulle valigie all'aeroporto di Stoccolma per aspettare gli spagnoli, siamo arrivati a Böllnas, un paese di circa 11.000 abitanti a nord della capitale. 
I nostri corrispondenti ci aspettavano lì davanti alla scuola, era quasi un anno che non li vedevamo (l'ultima volta era stata quando erano venuti in Italia a maggio dell'anno scorso). 
Così sono salita in macchina di Isolde, che mi ha portato a casa dalla sua famiglia. 

Il primo impatto con una hostfamily è strano, loro cercano di farti sentire a casa quando invece a casa non ti ci senti minimamente: in realtà è tutto diverso da quello che hai lasciato a casa. 
Hai paura a fare domande, hai paura a muoverti, hai paura di rubare l'aria respirando. 
Quando entri in bagno cerchi di fare tutto per bene, di non schizzare quando fai la doccia, di non fare rumori strani sul gabinetto, di sbrigarti in caso qualcun altro voglia entrare. 
Ma fai passare 4 o 5 ore e già quella casa ti sembrerà una casa.
Quella in cui ero io l'avevo soprannominata "casetta di Babbo Natale". 
Era piccola, accogliente, piena di lucine e in mezzo alla neve. Molto presto è diventata la mia "casa svedese". 

La Svezia è bianca, il cielo svedese rosa, ecco cosa ho imparato. 
Il bianco non è un colore: è solo un lenzuolo di neve che copre e protegge tutto dal freddo. La sera e la mattina si tinge di rosa, e poi piano piano diventa blu, sempre più blu, finché tutto quello che vedi di notte sono le lucine che le "case di Babbo Natale" lasciano accese. 

Devi camminare piano e non saltellare (non so perché ma l'ho fatto), sennò scivoli sul ghiaccio (esperienza provata che non consiglio), devi coprirti bene, sennò ti ammali (altra esperienza provata e sconsigliata), devi sempre avere un paio di guanti con te, sennò i pupazzi di neve come li fai?

Nei quattro giorni in cui siamo a Böllnas siamo andati allo zoo, abbiamo sciato, abbiamo visto una partita di Bandy (lo sport più famoso in Svezia) e tifato per la squadra del paese, abbiamo cucinato Semla (un dolce tipico), fatto video col green-screen, giocato alla Wii, imparato a offendere gli spagnoli nella loro lingua, abbiamo fatto credere a tutti che "Amo i filippini alle pere" sia una grossissima offesa in Italia, abbiamo fatto shopping, abbiamo fatto a pallate di neve, riso, scherzato e mangiato, mangiato e mangiato. 
Venerdì mattina abbiamo dovuto lasciare quel posto a cui ci eravamo tanto affezionati per andare a Stoccolma, dove avevamo prenotato delle camere in un ostello dentro una nave, proprio nel centro della città, davanti la casa del re della Svezia.
Dopo aver visitato due bellissimi musei, aver fatto shopping tutto il pomeriggio e aver fatto finta di essere vecchi lupi di mare in ormeggio nel porto, anche venerdì è passato in fretta e siamo arrivati all'ultimo giorno. 
L'alba su Stoccolma è rosa, gialla e rossa e bellissima. 
Il tramonto su Amsterdam è la ciliegina sulla torta di una gita che ricorderò sempre.
La notte su Firenze è buia, le luci sul duomo la illuminano di bellezza.  
Sabato sono stata in tre Paesi diversi, ho visto tre delle città europee più belle. È questo che mi piace più fare: viaggiare.

Posso ritenermi fortunatissima per aver fatto questa bellissima esperienza, tutta pagata dal Comenius tra l'altro.
C'erano svedesi, belgi e spagnoli. Quale migliore occasione per imparare qualcosa di più su altre culture? 
Per quanto riguarda quella svedese, ho potuto osservare moltissime differenze con la nostra. 

La scuola:
- La scuola per loro è più un occasione per stare con gli amici e serve già a prepararsi per il lavoro perché non studiano tutte le materie, ma solo quelle del loro indirizzo. 
-Non appena arrivano a scuola devono togliere le scarpe e metterle su apposite scarpiere che troviamo ad ogni entrata (pazzi) e vanno poi a fare colazione in quella che si potrebbe chiamare "mensa", ma non è una mensa vera e propria. 
-Le lezioni iniziano alle 9.10 (sculati) e finiscono alle 15.10 ogni giorno, ma non vanno a scuola il sabato. 
- Non hanno le materie come noi, ma ognuno sceglie un indirizzo specifico (tipo economia, scienze..) e fanno quasi solo cose riguardanti quello. 
- Le classi hanno tipo le finestre sul corridoio, così che passando si vede tutto quello che fanno. Hanno armadietti lungo i corridoi e nelle classi. I banchi sono come dei grandi tavoli alti attorno ai quali si siedono di solito 6 o 8 ragazzi, su sedie alte come sgabelli. I professori vanno e vengono dalla classe: assegnano un compito e poi escono. Hanno le macchinette per il caffè in classe e le prese per caricare computer o telefoni sopra ai banchi.
- Fanno lezione al computer, con computer che sono gentilmente regalati dalla scuola (già che c'erano potevano darlo anche a noi un MacBook). 
- All'Helsingegymnasiet (la scuola a cui andavo io) non sono ammesse le noccioline (c'erano cartelli di divieto in tutte le classi), perché una ragazza è allergica. Saranno forse un pochino esagerati?
- La palestra della scuola non è come le nostre, ma ha tutti gli attrezzi come una vera palestra. 
- Lungo i corridoi ci sono divani, televisioni e prese per caricare i computer ovunque. 
- I ragazzi sono liberi di rimanere a scuola fino alle 19, facendo quello che vogliono, dal cucinarsi qualcosa in cucina allo stare in palestra. 
- Non sanno cosa sono le interrogazioni. 
- Molti con cui ho parlato non sapevano nemmeno di avere un esame alla fine dell'ultimo anno. Cioè, lo so io e non lo sapete voi?!
- La mia corrispondente, quando gliel'ho chiesto, non sapeva nè quanti ragazzi ci sono nella sua classe nè gli orari delle materie. 
- Il wifi prende benissimo in tutta la scuola, mentre a scuola mia qui nemmeno riesco a trovare la linea. 

Random facts: 
- Pranzano alle 11.30 e cenano alle 16.30.
- Un giorno per cena mi hanno fatto i waffles con la panna e la marmellata. Per CENA. 
- Bevono solo l'acuqa frizzante, oppure succhi strani e altre bevande. L'acqua naturale praticamente non esiste. 
- Fanno merende di continuo, che chiamano "Fika break".
- Il primo giorno un ragazzo mi ha fatto "I have everything in my bag, the Fika as well" io ovviamente, non sapendo cosa fosse, sono scoppiata a ridere mentre quello mi guardava perplesso.
- In effetti questi svedesi sono un po' porchi, visto che quando si inseriva lo skipass all'entrata dello ski-lift, nello schermo appariva "passera". Ehm sì, pensano sempre a quello...
- Vivono perennemente in mezzo alla neve e più della metà di loro non sa sciare. 
- Le loro case sono tutte prefabbricati di vari colori ( azzurri, rossi, gialli, ecc.) e sono tutte alzate da terra, in caso di neve alta. 
- Non hanno il bidet. 
- In fondo al cortile di ogni casa c'è un secchio dell'immondizia.
- Non pagano nè la luce nè l'acqua, infatti tengono sempre un sacco di lucine e abatjour sempre accese. 
- Molte case hanno le lucine di natale fuori per tutto l'inverno.



Quest'anno sta volando. Vola tra spazi temporali tanto brevi quanto fantastici. 
Il primo giorno di scola: mi sembra ieri.
Il colloquio informativo a Roma: mi sembra ieri.
La decisione di partire per un anno: è passato tutto questo tempo? 
L'autunno: è mai stato autunno quest'anno? 

Il primo quadrimestre è già finito: inizia daccapo l'ultimo capitolo della mia vita qui in Italia prima della fatidica partenza.
Ovviamente cercherò di scrivere un buon capitolo: ormai i soliti errori ho imparato a non rifarli. 
Il secondo quadrimestre ha portato l'inverno: nevica anche qui, dove "non nevica mai". 

Venerdì era una giornata di pioggia, uno di quei normali giorni che non servono a niente: manca un giorno alla fine del quadrimestre, a scuola non si fa nulla, a casa non ho da fare nulla. Che piova pure. 

Quivi le brutte Arpie lor nidi fanno,che cacciar de le Strofade i Troianicon tristo annunzio di futuro danno...

"Guarda fuori!!!" 
"È grandine."

"...Uomini fummo, e or sem fatti sterpi:
ben dovrebb'esser la tua man più pia,

se state fossimo anime di serpi"...

"No, è neve."
"Tanto mica attacca."

... "L'animo mio, per disdegnoso gusto,
credendo col morir fuggir disdegno,
ingiusto fece me contra me giusto..."

Nel bel mezzo del tredicesimo canto della Commedia ha iniziato a nevicare e come se non avessi mai visto la neve, al suonare della campanella mi sono fiondata fuori, così per poterla toccare mentre cadeva dal cielo prima che finisse. Invece non ha smesso.
Per tutta la strada verso casa sembrava di esserci imbattuti in una vera e propria blizzard. 
Bianco. Bianco ovunque. È strano guardare ciò che si ha sempre sotto gli occhi da un'altra prospettiva. 



Anche ad Amarillo ha nevicato la scorsa settimana. Il mio hostdad ha pubbilcato su Facebook un video in cui trainava la hostsister per il giardino col tagliaerba ahaha.
Mentre il meteo di questa settimana segna come temperature massime addirittura 25 gradi!
Questo clima Texano è davvero strano.

Anche in Svezia è tutto bianco. Ma lì è bianco per tutto l'inverno. 
Immagino vi chiedete da dove ho tirato fuori la Svezia: domenica io e altri cinque ragazzi in classe mia partiremo per una settimana là, perché abbiamo vinto un concorso organizzato dal Comenius!
Non vedo l'ora, anche se spero di non congelarmi quando sarò là: intanto sto escogitando qualche trucco per coprirmi bene. Penso mi vestirò peggio di una cipolla.

Intanto, mentre penso a tutta questa neve, parlo continuamente su Snapchat con Lexi (la mia hostsister), che è troppo simpatica! Mentre gli hostparents non li sento da un po', ma credo che quando tornerò dalla Svezia li contatterò per chiedergli di fare una bella Skyppata.

In quanto al canale YouTube, ho pubblicato un nuovo video in cui parlo dell'hostfamily.
Ho delle idee per altri video, ma li farò più il là visto che ho un sacco di tempo prima di partire ancora.
Chissà, magari riuscirò a farne uno sulla vita da Exchange Student in Svezia: non sarebbe malaccio se riuscissi a fare qualche bella ripresa!


Non so più di cos'altro parlare, oltre che ripetere nuovamente che non vedo l'ora di andare ad Amarillo, incontrare la mia bellissima hostfamily e imparare da loro e da tutti gli altri che conoscerò.
Ho parlato con Claudia, una ragazza che adesso si trova a 15 minuti da Amarillo sempre con Youabrod e che all'inizio non si è trovata molto bene, anzi diciamo per niente.
Dice che il posto non è un granché, ma boh, a me sembra stupendo. Forse aveva altre aspettative, forse non è abituata a piccole città. Non saprei.
Anche se non è la parte più bella dell'America qual'è il problema? Abbiamo ancora tempo per visitare gli altri posti! I miei genitori mi hanno detto che verranno alla fine della scuola e percorreremo la Route66 fino alla California (che ho sempre sognato visitare!).
Svezia (con scali nei Paesi Bassi!!), Polonia, Francia e Stati Uniti. La cosa che più amo fare è viaggiare. A matematica ho imparato la proprietà transitiva: amerò quest'anno.



Non aspettavo altro che scrivere questo post, non immaginate che effetto fa sapere il posto in cui si vivrà per un anno.
Ci si immaginano le cose più inimmaginabili.

Ma partiamo dall'inizio, non voglio tralasciare nulla.
Come ben sapete ogni Exchange Student, prima di scoprire la propria destinazione, è costantemente in ansia/felicità/paura/agitazione.
Molti provano a indovinare dove capiteranno, quasi fosse una lotteria.
Altri invece pregano per non capitare in un determinato stato.
Io non riuscivo a immaginarmi niente, ma due cose le avevo ben chiare: 
1. Niente Alaska o Hawaii.
2. O a sud o a nord.

Quello dell'altro ieri mi sembrava un "normale" martedi, ma verso le 19 di sera si è trasformato in un "ommioddiochestasuccedendo" martedì.
Ero a danza, quando mi è arrivata una strana richiesta di amicizia su Facebook. Controllando il profilo di quella signora ho letto: "Lavora presso CIEE local cordinator " e "Vive presso Amarillo, TX".
Sinceramente questa faccenda mi puzzava, quindi sono andata a controllare l'email, ma non c'era nessuna notizia da Youabroad. Così ho iniziato la lezione di danza senza pensarci troppo.

Quando ho ricontrollato il telefono, ero inondata di messaggi dei miei genitori.
"Vai a vedere l'email!", "Hai la famigliaaaa", "Ti piace?". 
Ecco, non potete capire la sensazione precisa che si ha in quell'istante finché non la provate.
Si muore dalla curiosità ma allo stesso tempo si ha paura, tanta paura, ti capitare in un posto che non ci piace.
Basta solo farsi un po' di coraggio e aprire la mail.

TEXAS. 



Texas: lo stato the Cowboy, dei ranch, dell'erba sempre gialla. 
Texas: i rodeo, le salsicce coi fagioli e il sole cocente.
Texas: il secondo stato più grande degli USA dopo l'Alaska, uno stato che tutti, almeno una volta hanno sentito nominare, lo stato della Big Steak House.
Texas: the Lone Star State.

Più precisamente mi troverò in una piccola casetta nella peroferia di Amarillo, a Nord del Texas ( non pensate che io abbia scampato il freddo perché ci arriva anche a nevicare d'inverno!).


Amarillo è il capoluogo della contea di Potter ed è considerata la capitale mondiale dell'elio. Per importanza è l'undicesima città del Texas, con i suoi 190.000 abitanti.

È l'unica città del Texas ad essere situata sul tracciato in cui transitava la storica Route 66 (oggi 409). 



 Cosa c'è ad Amarillo: 
- Big Texan Steak Ranch: è un ristorante con la forma del Texas posto sulla Roure 66, conosciuto per le bistecche da due chili che vengono servite gratuitamente se vengono consumate in un'ora.
- il parco di Palo Duro Canyon: il secondo maggiore Canyon degli Stati Uniti dopo il Grand Canyon.
- Cadillac Ranch: omaggio all'era dell'automobile, dove sono sono esposte dieci Cadillac sovrapposte in forma di piramide egiziana. 


Ma adesso veniamo alla parte migliore: la famiglia.
Ho due genitori entrambi giovanissimi: l'hostdad, Jason, ha 38 anni, fa il poliziotto e gli piace fare i barbecue, attività all'aria aperta e gli sport; invece l'hostmum, Mi, ha 34 anni e ama l'esercizio fisico, cucinare, insegnare basket, shopping e andare a vedere le figlie nelle loro partite/esibizioni. 
Infatti, avrò due sorelle: una del 97 e una del 2004 (proprio come mio fratello!).
La più grande, Lexi, frequenterà l'ultimo anno di High School e ama giocare a basket, uscire con gli amici e divertirsi.
Invece la piccolina, Falon, sarà in 5 elementare e le piace fare sport. 
Hanno anche un gatto, uno Shitzu e due Labrador. 

La casa in cui starò non è enorme, ma molto carina e vicinissima alla scuola: la Bushland High School, una scuola molto piccola ma dove sono sicura che mi troverò benissimo (go Falcons!!). 




Sono già in contatto con Lexi, l'hostsister, che è carinissima, e dice che mi divertirò un sacco e che non vede l'ora che vada là. 
Ieri sera invece ho scritto Mi, l'hostmum, che anche lei mi è sembrata super entusiasta e felice di accogliermi. Ha anche detto che abbiamo moltissimi interessi in comune!!

Sono felicissima di aver trovato una famiglia così giovane e attiva (grazie a Dio mangiano sano e fanno sport!), con una sorella della mia età che sicuramente mi aiuterà moltissimo a integrarmi a scuola. 
Inoltre amo quel posto e i suoi paesaggi: distese e distese di erba gialla, che, non a caso, è uno dei miei colori preferiti.

Poi anche Ludovica sarà in Texas, a poca distanza da dove andrò io. Siamo contentissime, anche perché quasi sicuramente trascorreremo i primi tre giorni a New York insieme.
Coincidenze? Non credo proprio!!

Primo video su YouTube.
Devo ammettere che parlare da sola davanti al mio telefono è alquanto imbarazzante.
Però voglio documentare tutto in modo più completo possibile, voglio che tra qualche anno possa rivedere e rileggere tutto e pensare "quanto sono stata fortunata".
Queste sono esperienze che si fanno una volta sola, ed è bene ricordarle.
Perciò fanculo all'imbarazzo, fanculo alla lentezza di iMovie, fanculo alla mia incapacità di parlare: da adesso sono una Youtuber.

#Vlog1 - Presentazioni:




Sicuramente non è il massimo come primo video, ma migliorerò, lo prometto (ho anche la manager personale, Ludovica: ho tutte le carte in regola per sfondare su YouTube!)

Spero che anche a voi faccia comodo tutto ciò che farò vedere, soprattutto a chi deve ancora partire e come me si da alla ricerca compulsiva di video o blog.
Non preoccupatevi però, sicuramente non smetterò di scrivere post qui, ma anzi, sarà tutto più completo.

Fatemi sapere se vi piace l'idea e commentate se avete qualche domanda da farmi: risponderò sicuramente nel prossimo video!
Arrivederci a tutti, popolo di YouTube.


culo

[cù-lo] s.m.

  • 1 Parte del corpo costituita dalle natiche SINsederederetano; parte terminale dell'intestino retto, ano || a culo di gallina, riferito a bocca piccola circondata da rughe || volg. avere culo, essere fortunato.
  • 2 Fondo di un recipiente, in partic. di bicchiere, bottiglia, fiasco
  • • dim. culetto | accr. culone | pegg. culaccio
  • • sec. XIII
    _________________________________________________________________________________

    È dal tredicesimo secolo che si usa la parola "culo". C'è chi la cambia con "deretano" o "sedere" per essere più educato, io però in questi giorni la sto usando proprio così com'è, niente sinonimi, niente alterati come "culone" o "culetto". 
    In effetti, l'esclamazione "Maremma che deretano!" non torna molto bene. 
    Quello invece sto ripentendo io da un paio di giorni è proprio "Maremma che culo!"

    D'accordo, siamo a gennaio, ancora è presto per parlare. Ma dai, non si può ricevere l'hostfamily così presto e addirittura in California! E' contro legge.
    E' una settimana che mi subisco ragazzi che arrivano nel gruppo Whatsapp dicendo di avere ricevuto la famiglia e mandando le foto. 
    A quanto pare queste famiglie quest'anno si sono date da fare: siamo al 16 gennaio e già 7 ragazzi le hanno, mentre gli anni scorsi ancora non era stata assegnata quasi nessuna. 

    Bene, penso abbiate capito che qui le famiglie arrivano e arrivano, mentre io ancora sono qui a pregare per riceverne una decente. 
    Sicuramente però, quando parlo con gli altri, che se ne escono con "andrò in California!", "la mia famiglia ha la piscina in casa", "mi hanno scelta in una capitale!", "faremo un sacco di viaggi!","ho dei fratelli della mia età", and so on...mi prende paura.
    E se la mia famiglia non fosse così? Se io finissi in uno stato di cui non ho neanche mai sentito il nome? Se i miei hparents non saranno simpatici?

    A vedere i Placements che sono stati dati fin ora, sembra che a tutti sia andata più che bene:


    Quella culona di Nicole si farà un anno sotto il bel sole di San Francisco, poi c'è Sara, finita precisamente nella capitale dell'Indiana, Federica ha ricevuto la famiglia ancora prima di Natale e ci parla ogni giorno, mentre Ludovica (che ancora non è stata aggiunta nell'immagine) diventerà una perfetta cowgirl in Texas. 
    E io? Ci rimarrò delusa se non mi andrà bene come a loro? 
    Sicuramente, qualunque famiglia mi capiterà, ovunque mi capiterà, so che mi piacerà e che mi farà felice. Però spero proprio di non sentirmi una sfigata rispetto a tutti gli altri. 

    Per fortuna intanto ho altre distrazioni, soprattutto grazie alla scuola (alle volte è utile devo dire) visto che siamo alla fine del quadrimestre e visto che stiamo organizzando un ballo. 
    Intanto la mia vita continua, mentre questa pioggia di famiglie colpisce tutti quelli col culo grosso (ops), ce l'avrò anch'io un po' di culo prima o poi o dove sto io c'è solo il sole?

Se scrivo qualcosa che non vi va bene non mi uccidete, vero?
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Penso che sull'accaduto non ci sia nient'altro da dire, parlare ormai è inutile.
Dico solo un'ultima cosa: in Francia, come qui d'altronde e in quasi tutto il resto del mondo, non c'è la libertà di pensiero? Qui stiamo regredendo, mi pare.



Aprendo una nuova parentesi...
"Com'è stato il rientro a scuola? Che avete fatto?"
È ovvio che a chiunque vi abbia fatto queste domande abbiate risposto NIENTE, scazzati.
Si fa tutti i giorni, pur di non raccontare le solite quattro storielle: da quanto faceva freddo mi sono trovato Olaf di Frozen in classe, la bidella a forza di mangiare è diventata grossa più larga di una sedia, Babbo Natale non ha portato nemmeno la carta igienica e via dicendo.
Insomma, tutto tranne quello che effettivamente avete fatto.

Oggi il mio "niente" non l'ho ancora detto, sono ancora a scuola a guardare gli altri mangiare prima di iniziare il First. Mi sento bene in realtà, ma vedere il cibo mi fa venire la nausea. È come se la il mio stomaco stesse combattendo una guerra civile, più o meno.
Insomma sono qui, nella mia scuola ormai vuota e spoglia, ad occupare l'unico tavolo del bar, mentre la bidella già pulisce e ci guarda come se ce ne dovessimo andare.
"Alzate i piedi"
Ecco che ho fatto oggi a scuola: ho alzato i piedi per lasciar pulire la bidella.

Non ho voglia di stare qui. Ma in fin dei conti chi avrebbe voglia?
E pensare che dei ragazzi sono appena partiti per gli Stati Uniti e stanno già conoscendo le loro nuove famiglie. Non manca tanto al mio momento, ma solo al pensiero che io sono qua a pensare a cosa ho fatto oggi a scuola, mentre  loro sono già là vorrei accelerare il tempo.

Tra poco arriveranno  il professore e le sue battute, si ripasseranno i "reported speeches" immagino, è quello il prossimo argomento del libro, ho controllato.
Si correggeranno i compiti che ci aveva dato per le vacanze e si faranno altri esercizi insieme: è questo che si fa a scuola.

Questo è un post a caso, fatto giusto per scrivere qualcosa, perché ne avevo voglia. Alla fine questo blog è come un diario, e cosa si fa nei diari? Si scrive tutto quello che ci passa per la testa.
Bene, oggi ecco a cosa pensavo (dai così, ho trovato un'altra cosa che ho fatto a scuola!).
Credo inizierò a fare diversi post a caso come questo, tanto per molto non avrò nient'altro da dire sull' exchange.
Inizierò presto a fare i video, così che tutto ciò che sto facendo sia più completo.
Nel frattempo ho preparato il canale YouTube, appena posterò qualcosa ve lo farò sapere:


La lezione inizia, è arrivato il professor Robert: bye bye!


Le vacanze di Natale iniziarono e Ginevra si diede alla nullafacenza più completa, tanto che nemmeno si degnò di aggiornare per farvi gli auguri.
Ma alla fine è per questo che si chiamano vacanze.
Quando si è in vacanza si rimanda sempre a domani ciò che si può fare oggi.
Quando si è in vacanza si passa dal letto al divano come una palline del pinball.
Quando si è in vacanza si è in vacanza: ma quanto è bello essere in vacanza?
Comunque sia mi sono degnata finalmente di alzarmi dal divano e sedermi davanti al computer per raccontarvi qualcosina. L'anno nuovo mi ha portato buoni propositi.
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Il mio Natale quest'anno è stato un po' diverso dal solito. Niente cenoni coi parenti, niente autista del pulmino vestito da Babbo Natale per portarci i regali, niente abbuffate di cibo a portarmi 10 chili in più.
Il 24 sera siamo andati a cena da amici. Ma il 24 io non mangio mai: non mi piace il pesce.
Così sono arrivata a casa di questi con la mia bella Pizza Ristorante ai funghi da mettere in forno e via.
Siamo tornati a casa presto, perché mia mamma si sentiva male.
Una volta a casa, magicamente, sotto l'albero erano apparsi i regali di babbo Natale .
Sono andata a letto con una premessa da parte di mio fratello: "Oh domani non vi svegliate alle 9 eh! Magari anche alle 6 che c'ho da aprire i regali!".
Alla faccia sua, il 25 mattina ho dormito fino alle 9. Mi ci voleva proprio, visto che di solito mi sveglio molto presto.
Appena sono scesa giù di sotto, mio fratello ha iniziato a correre e chiamare tutti: "I regali! I regali! Ora si aprono eh!". Sinceramente non capisco dove trovi tutta quest'energia di prima mattina.
Comunque sia alla fine ci siamo raccolti intorno all'albero e abbiamo iniziato a scartare i nostri pacchi.
Alle 13 avevamo prenotato in un ristorante nel mio paese per il pranzo insieme ai nonni, peccato però che mamma era malata e non è potuta venire con noi.
Ovviamente ciò che c'era nel Menù di Natale non mi piaceva, e mi è toccato ordinare altro.
Era tutto buonissimo, soprattutto il dolce.


Questo insolito ultimo Natale italiano non è stato uno di quelli tradizionali, con i grandi pranzi, i caminetti accesi e le famiglie raccolte attorno a grandi tavolate. E' (ancora non ho imparato a fare la 'e' maiuscola con l'accento. Ce la farò mai?) stato qualcosa di diverso, di più veloce. Ma non posso lamentarmi, chissà quanti altri Natali italiani avrò da trascorrere!
Intanto però avrò l'occasione di provare a viverlo anche come un'Americana; e non vedo l'ora!

In quanto ai regali ne ho ricevuti tanti, ne sono felice, perché avevo chiesto solo un paio di scarpe in realtà. Adesso non sto a scriverli, tanto a voi cosa importa? 
Però c'è una ragazza, che secondo me ha ricevuto il regalo più bello: la hostfamily
Eh già, hanno iniziato a dare i primi Placements!


Mi fa troppo strano vedere questa cartina degli Stati Uniti e pensare che prima o poi (sperando più prima che poi) ci sarò anch'io. Magari il mio nome sarà in alto (non troppo in alto a sinistra, grazie), o forse in basso. Alla fine quello che conta non è il posto in cui sarò segnata su questa cartina, ma la famiglia. Tutto quello che spero è avere una bella famiglia.
Adesso la mia Application è arrivata alla CIEE (il partner americano di Youabroad), che l'ha controllata e che quindi ha anche iniziato a girare tra le famiglie.
Chissà, forse il prossimo nome là sopra sarà il mio.

Chiudiamo questa parentesi, e apriamone un'altra: Roma.
Domenica 28 e Lunedì 29 sono andata a Roma con la mia famiglia e con degli amici. 
Non era molto che non ci tornavo, visto che l'ultima volta ci ero stata a novembre per i provini per Tu sì que vales o a Settembre per il colloquio con Youabroad.
Ma Roma è Roma: colpisce sempre.
Domenica l'ho dedicata tutta allo shopping.
Margherita, una delle mie migliori amiche, era lì in quei giorni con sua mamma, quindi è venuta con me. Inoltre avevo chiamato anche Flavia, una ragazza che abita lì vicino e che ho conosciuto quando sono andata in Inghilterra con l'EF.
Via del Corso, tre ragazze e tanti negozi. Non vi dico nient'altro!
Ma non pensate male, non ho comprato molto, anzi pochissimo: solo il vestito per Capodanno, una collana, una pelliccia, l'aggeggino per fare i selfie e degli occhiali da sole.



Lunedì invece sono stata tutto il giorno coi miei genitori. 
La mattina siamo stati in Vaticano, giusto per vedere piazza San Pietro, perché entrare nella chiesa era impossibile, a meno che non avessimo voluto perdere mezza mattina in fila.


Il pomeriggio invece siamo stati a Cinecittà e abbiamo fatto un giro sui set cinematografici. E' stato davvero ganzo (fico), anche se la guida continuava a elencare film che erano stati girati in quei posti e non ne conoscevo nemmeno mezzo ahaha.




Ma vogliamo parlare del freddo che c'è stato in questi giorni? E' addirittura nevicato, anzi diciamo "nevicato", a casa mia! 
A parte che, con tutti i giorni in cui poteva nevicare, è successo proprio ieri, l'ultimo dell'anno, quando io avevo da uscire e quindi non volevo assolutamente che nevicasse. Ma comunque appena ho visto quei bei soffici fiocchi bianchi (è un po' uno scioglilingua ahaha) mi sono esaltata troppo: ma allora l'inverno esiste anche da me!
Alla fine non ha attaccato: per fortuna, sennò il capodanno mi toccava farlo chiusa in casa!

"5...4...3...2...1...BUON 2015!!" 
Quest'anno a dire il vero è mancato anche questo. Anche il capodanno è stato un po' diverso: l'ho passato appiccicata alla porta di una discoteca in cui non ci volevano far entrare perché "c'era gente che ancora mangiava"
Quindi non vi potete immaginare l'incazzatura della gente che era lì fuori con me, che spingeva e gridava. 
Ma alla fine le 3 ore che ci siamo fatti lì fuori ad aspettare ne sono valse la pena: ci siamo divertiti un sacco, e questo 2015 è iniziato alla grande!
Come avrebbe potuto iniziare se non così? Il 2015 è il mio anno, l'anno degli Stati Uniti. Penso sarà l'anno più bello della mia vita, o poco ci manca.



Il 2014 è stato l'anno di Happy, l'anno dei Selfie, del twerk, di Flappy Bird e le bestemmie che volavano quando ci si giocava, dell'Ice bucket challenge e chi più ne ha più ne metta. 
Adesso si apre un nuovo capitolo, teniamoci tutti pronti a scrivere un nuovo libro. 
Chi lo sa, forse questo sarà il mio Best Seller.