Welcome to our website !

Diario di un'exchange student

"ciò che si perde sarà sempre molto meno di ciò che si avrà guadagnato"



Come promesso, ecco qua il video sull'Orientation e sullo Student Handbook.
Aspetto con ansia qualche domanda in caso aveste bisogno di chiarimenti: come ho detto nel video, sarebbe bello fare un Vlog in cui rispondo alle domande che mi vengono fatte più spesso.

La smetto di parlare e vi lascio al video, chè lì l'ho fatto anche troppo.
See ya.



Era da tanto che aspettavo il 30 maggio, il giorno dell'orientamento: un passo in avanti verso la partenza, una nuova casella spuntata nella lista delle cose da fare.
Adesso manca solo il Visto, vi rendete conto? Io no. Se penso che tra due mesi non potrò più essere in camera mia, seduta sul letto a scrivere al computer e lanciare ogni tanto occhiate alla tv, come sto facendo in questo momento, mi sembra tutto strano, tanto strano. 
Proiettata oltreoceano in quella camera verde che condividerò con la mia hostsister, magari tra due mesi starò sempre aggiornando il blog, ma saprò finalmente raccontarvi qualcosa in più. 
Tra un paio di mesi già avrò un'idea di cosa mi aspetterà per altri dieci: un assaggio di America.

Oggi all'orientamento ci hanno ripetuto più volte che sarà difficile, che il nostro umore sballotterà da un polo all'altro, che sicuramente qualche difficoltà nell'adattarci la avremo. 
Se ci penso in questo momento, tutto quello che riesco ad immaginarmi sono io, colpita dal sole del Texas, a parlare e scherzare con la mia hostfamily mentre indosso un bel cappello da cowboy e mi mangio un'enorme bistecca texana. Penso che sono forte, che mi so adattare, che sono sempre entusiasta di nuove esperienze, che il mio bicchiere è sempre mezzo pieno.

Perchè allora quelli di Youabroad sono così sicuri che anch'io avrò dei momenti no?
Perchè non mi conosco, noi tutti non ci conosciamo. Ed è a questo che serve un'esperienza come quella che sto intraprendendo: conoscersi. 

Oltre a questo, oggi ci sono state ribadite le regole, ci sono state raccontate storie di exchange students passati e ci sono stati dati tanti, tanti consigli per vivere al meglio la nostra esperienza.
I consigli sono stati dati anche ai nostri genitori, tra cui il migliore secondo me (secondo tutti immagino ahaha) è quello di non chiamare e non stressare i propri figli o faranno venire loro nostalgia di casa. 
Per farvi capire: "no news, good news". 
Sarà proprio quando smetteremo di voler parlare con i nostri genitori che ci saremo integrati, che ci sentiremo un po' più americani e un po' meno fuori posto. E' proprio così che la nostra esperienza sarà andata a buon fine. 
Lo so, può sembrare un paradosso ma è normale.

Oggi ho conosciuto anche altre persone che faranno la mia stessa esperienza, con cui sarò sicura di poter parlare e di essere capita. E' bello sapere di non essere l'unica pazza, e che, anzi, siamo davvero in tanti. E' bello sentire i pensieri degli altri e i luoghi più o meno fortunati in cui sono capitati. 


All'arrivo alla John Cabot university ci è stato dato uno zainetto con dentro molte cose utili per la nostra partenza, come lo Student Handbook. 
Domani registrerò un video per spiegare meglio tutto quanto, quindi tra qualche giorno lo trovate sul canale di Youtube. Voglio fare questi video perché siano utili agli exchange futuri e ché possano essere informati al massimo ancora prima di iscriversi al programma. 
E poi, finalmente ho cose interessanti da raccontare e posso far resuscitare il mio povero canale!

Se avete qualsiasi domanda o se c'è qualcosa che non vi è chiaro io sono qui: mi fa piacere aiutarvi.
So...stay tuned!!
77 giorni. Settantasette. Solo 77 fottutissimi giorni mi separano dal mio sogno, dalla mia America.
E poi, come il countdown che la gente di in "In time" ha sul braccio, piantato lì, irremovibile, oggi quello che ho io in testa, piantato nei miei pensieri, ha appena iniziato a ticchettare: tra 77 giorni finisce la mia vita, tra 77 giorni ne inizio una nuova, quella che ho sognato per 17 anni.

Tic tac, tic tac. Tra 77 giorni sarà tempo di lasciare l'Italia, la mia famiglia, gli amici, il cibo buono, la pesantezza della scuola italiana, la sicurezza e la tranquillità che ho nel mio Paese, la normalità delle abitudini. 
E poi ancora tic tac, tic tac. Tra 77 giorni sarò su quell'aereo transoceanico e guarderò dal finestrino i grattacieli di New York, chissà se mi sembreranno ancora tanto grandi come quando li vidi sei anni fa. Saranno gli stessi?
Passerò tre giorni con gli altri Exchange students che partiranno con me, il 4 agosto. Non conosco nessuno di loro, tra 77 giorni farò amicizia con tanta nuova gente come me, gente con un cowntdown in testa, gente i cui sogni sono rossi, bianchi e blu.
Il terzo giorno poi sarà tempo delle partenze, di nuovo. 
Partirò alla volta del Texas, stavolta da sola immagino.

Dico immagino perché purtroppo non so ancora niente di particolare.
E' da un po' che so la data con certezza, purtroppo però ancora non hanno potuto prenotarmi il volo a causa dei problemi che ci sono stati all'aeroporto di Roma Fiumicino. Così ho aspettato qualche giorno prima di scrivere questo post, ma siccome la Fortuna non gira mai dalla mia parte, sono già passate due settimane e ancora non so niente sul volo.
E siccome ogni volta che aspetto un'email o qualche notizia e lo scrivo qui il giorno dopo mi arriva, proviamo a vedere se sarà così anche stavolta.

Intanto penso ai miei 77 ultimi giorni e a non buttarli.

_________________________________________________________________________________

Visto che è aria di countdown posso accennare al fatto che mancano tre settimane di scuola. Dovrebbe essere un bene, immagino. Peccato che quei furbi dei professori hanno aspettato tutti l'ultimo momento ad interrogare e queste ultime sono le settimane più pesanti dell'anno.

Il che non è affatto un bene visto che è appena iniziata la Maggiolata, la festa del mio paese, che consiste in una sorta di gara tra carri fioriti fatti dai quattro Rioni secondo un tema prescelto.
Quello di quest'anno sono "le invenzioni che hanno cambiato la storia".
Dura una settimana, da domenica a domenica, e proprio le due domeniche sfilano i carri (oltre al martedì sera, in notturna).






La domenica mattina invece c'è la staffetta tra contrade, in cui corro anch'io e per questo ieri ero agitatissima. La prima la abbiamo stravinta, con un distacco di almeno 50 metri, domenica prossima non potrà mandare il bis!



Chiedo venia per la lunga assenza, ma come avevo preannunciato nell'ultimo post sono in attesa della mia data di partenza. Mi ero prefissata di non fare un altro post prima di saperla ma, ahimè, non vuole arrivare. Perciò cerco di mettere insieme qualcosa per aggiornare il blog e per tranquillizzare chi pensava che fossi morta.

E' difficile quando aspetti insistentemente una cosa, una certezza, e quella non arriva. E' anche difficile quando vedi gli altri ragazzi e i tuoi amici chiedere chi partirà lo stesso giorno loro e te non sai cosa rispondere. Si è un po' ricreata la situazione della "ricerca delle hostfamilies". L'unica differenza è che prima si cercava una famiglia, adesso una data e un volo.
Però, come prima ci si facevano film mentali sullo Stato in cui saremmo potuti capitare (vedi post 5), adesso ce li facciamo sulla data di partenza (o almeno io me li faccio: sono l'unica pazza?).

Per adesso ci sono due presunte date: 28 luglio e 4 agosto. Giulia di Youabroad ha detto che 17 ragazzi per ora partiranno la prima data. Tra questi, quattro o cinque vanno in Indiana e una è Ludovica, anche lei in Texas. Se tutto va come spero, anch'io potrei partire il 28 luglio.
Il 4 agosto invece ho visto che partiranno ragazzi diretti in nord-est dell'America, nell'area di New York, teoricamente quindi non sarò con loro.
Quindi le possibilità sono due: o fanno un'altra data per me, povera sfigatella, dopo il 4 agosto, oppure già a fine luglio sarò in Texas.

D'altronde la vita dell'exchange student è così, piena di incertezze e piena di immaginazione. La mia vita però sta per cambiare: che sia il 28 luglio, il 4 agosto o un'altra data io partirò per gli Stati Uniti d'America, di questo almeno ne sono certa.

Chiudendo la parentesi della data, direi che non ho nient'altro da dire, oltre al fatto che è maggio, caro simpaticissimo maggio, e ho tanto da studiare ("maggio studente fatti coraggio").
Oltre allo studio ci aggiungiamo la danza, la corsa (mi alleno per correre ad una staffetta del paese), la maggiolata (la festa del mio paese, in cui sarò impegnata dal momento che salirò sul carro della mia contrada), un fotografo che mi ha chiesto di fargli da "modella" per un set fotografico (mi sarebbe sempre piaciuto provare a fare qualcosa e non ho potuto dirgli di no) e tutti i momenti di ozio in cui mi metto a guadare cose improponibili alla tv, e maggio passerà talmente veloce che mi sembrerà mai iniziato.

Non appena avrò la mia data tornerò qui a rompervi le scatole, promesso.

Ginevra


Questa settimana abbiamo ricevuto un sacco di notizie tutte insieme, ma d'altronde manca davvero poco alla partenza a pensarci: solo (e dico solo perché il tempo finora è passato davvero troppo in fretta) 3 mesi, se non di meno, dipende tutto da quando parto.
Questa benedetta data di partenza la riceveremo nelle prossime due settimane da quanto mi è stato detto, anche se la settimana scorsa mi ero quasi illusa di riceverla perché la mia hostfamily mi ha scritto chiedendomi quando mi sarebbe tornato meglio andare là, tenendo in considerazione che l'anno scolastico alla Bushlad HS inizierà il 24 agosto. 
Potrei partire a luglio come potrei il 20 agosto, quindi è tutto un mistero, ma come mi hanno detto i miei hostparents: the sooner, the better (li amo!!!!).


Venerdì mio babbo è andato a parlare con i professori ai colloqui e ne ha approfittato per dire a tutti della mia partenza (anche se molti già lo sapevano, o perché glie l'avevo detto o perché ne avevano sentito parlare), mostrando loro l'attentato che mi era appena stato inviato da Youabroad, ovvero questo:   


Ovviamente nessuno si è opposto, anche perché hanno detto tutti quanti che non avrò problemi a recuperare, ma anche se fosse stato, con questo documento non avrebbero potuto dire niente, perché, come c'è scritto, gli studi all'estero sono riconosciuti dal Ministero della Pubblica Istrizione. 

Sempre venerdì mi è arrivata un'altra mail di Youabroad, dove era richiesto di completare il primo dei tre punti necessari ad ottenere il Visto, ovvero la fototessera. Il problema è che sembra che non vogliano una normale fototessera, ma un'opera d'arte contemporanea...ci sono tutte le misure e mille indicazioni su come va fatta. 


Mi scuso per il noiosissimo post ma d'altronde voglio registrare qua ogni singolo passo della mia esperienza. Non vedo l'ora di comunicarvi la bella notizia della partenza! 
Tra poco più di un mese quasi tutti gli exchange di quest'anno torneranno in Italia e inizierà una nuova routine, la mia routine. 

Ginevra 



Le mie testuali parole erano state: "Però mi sto rimettendo e sono sicura che mercoledì sarò carichissima per la Francia!"
Ecco, mi sono portata sfiga. 

È stata una settimana bellissima in Francia: sempre sole, mai vista nemmeno una nuvola. Già dal primo giorno erano tutti a maniche corte, tranne io ovviamente, che per qualche oscura ragione avevo freddo anche col piumino addosso. Febbre a 38 e mezzo, proprio io, proprio in Francia. Se questo non è sculo non so cosa possa essere.

Il secondo giorno sembrava fosse passato tutto. Ecco, sembrava, perché al dire degli altri faceva veramente tanto caldo, mentre io ero sempre col piumino, con un mal di gola tremendo tra l'altro. 
Ora mi chiedo, ma io che non mi ammalo mai, proprio in gita dovevo avere febbre e placche alla gola?!?

I primi giorni sono andati così, lenti, non mangiavo e non vedevo quasi l'ora che tutto finisse, tanto che la sera alle 21 ero già a letto. Poi per magia mi sono ripresa piano piano e finalmente è iniziata la gita anche per me.

La Provenza. La Provenza è una regione sulla costa azzurra, è calda, colorata e piacevole. È famosa per i campi di lavanda e i suoi castelli. Non spaventatevi se per le strade di qualche città sentirete parlare italiano piuttosto che francese, ci sono italiani ovunque qui. 
L'italiano purtroppo però si sente solo per le strade, provate ad entrare in un negozio e parlare italiano o (per carità!) inglese, lingua sconosciuta, e vi guarderanno sicuramente male.



Ciò che rende però fantastica la Provenza è il fiume Verdon. L'acqua di questo fiume è indescrivibile, ma tenterebbe anche la persona più freddolosa del mondo nel pieno inverno.
Inoltre le rocce su cui scorre sono calcaree e con il passare del tempo e il corrodere del fiume si è formato un canyon. 
Ieri siamo stati a fare trekking lungo il corso del fiume ed è stato tanto faticoso quanto stupendo, grazie al Verdon e ai suoi panorami mozzafiato.


 Tre bei fusti in "piscina"

Il Grand Canyon del Verdon

Le ultime due notti abbiamo dormito a Nizza, città che non abbiamo visitato, escludendo il tratto lungomare-ristorante-lungomare, ma mi è bastato a classificarla tra le mie città preferite. Mi ricorda troppo l'America, la California e Las Vegas (anche se in realtà non ci sono mai stata).


Oggi invece, prima del rientro in Italia, abbiamo fatto tappa a Montecarlo (che poi ho scoperto che si chiama anche Monaco), ovviamente non servirà a niente dire che mi è piaciuto tantissimo. Basta guardare la città che si sognano i soldi. Case fatte di soldi, auto fatte di soldi, strade fatte di soldi, barche fatte di soldi. Sarebbe la mia città ideale! 
Peccato che le case lì si comprano al cm quadrato, e il cm quadrato che mi potrei permettere non credo che mi basterebbe per vivere...


Adesso siamo in Liguria, stanchi morti e consapevoli della scuola che ci aspetta domattina. Perché la febbre deve capitare proprio nei momenti migliori e non quando serve?! 
Ho fatto qualche video, durante la gita, i primi con l'entusiasmo di un bradipo ma proverò comunque a montare qualcosa. 

Ho anche delle buone (indirette ma va bene lo stesso) notizie dall'America, ma è meglio se non me la gufo perciò preferisco aspettare un po' prima di parlarvene!
Torno a fare casino (dormire), au revoir!
Per quest'"ultima" Pasqua in Italia ho deciso di andare all'Elba coi miei e dei nostri amici, visto che a Siena non c'era nessuno: amici, amiche, fidanzato,il sole...tutti via. Quando poi, ieri mattina, sono partita, ho scoperto che quella stronza di Ludovica sarebbe venuta (cara Ludovichina, che cazzotti...).
Comunque non mi dispiace essere qui, per lo meno ho passato una Pasqua diversa dal solito, con tutta la mia famiglia .

Siamo partiti ieri mattina: telo, costume e crema solare alla mano. Non penso ci sia nemmeno bisogno di dire che fine abbiano fatto...più che altro c'è da farsi un'altra domanda: dov'è finito il sole?
Giovedì tra l'altro, da brava furba che sono, ero andata a correre e mi ero presa un bel raffreddore e una bella tosse. 
Quindi ieri abbiamo passato tutta la giornata in casa a giocare a carte e a fare bei concertini tossendo. 

La felicità in una foto.

Anche oggi il tempo non è stato un granché, ma perlomeno siamo riusciti a fare un giro e a sentire finalmente un po' d'aria di mare. 


Ecco quella che è stata la mia ultima Pasqua italiana: pioggia, mare e fazzoletti ovunque. D'altronde è una festa che non ho mai sentito molto. 
Ho parlato con l'hostfamily e hanno detto che là la tradizione è di fare una specie di gioco in cui i grandi nascondono uova per tutta la casa che poi i piccoli devono trovare...sono proprio curiosa di vedere cos'altro fanno! 

"Mi raccomando state in casa e riguardatevi che non voglio portare al giro la gente malata!". Questo è quello che ha detto la prof di scienze l'ultimo giorno di scuola, dopo averci dato tutte le informazioni per la gita. 
Diciamo che se mi vedesse ora non sarebbe molto contenta ahaha. Però mi sto rimettendo e sono sicura che mercoledì sarò carichissima per la Francia!  

Negli ultimi mesi, come vi sarete accorti, non ho fatto altro che viaggiare: prima Svezia e Olanda, poi Polonia, ora sono all'Elba e tra qualche giorno Francia. 
Non potrei essere più felice: quest'anno è già iniziato al top (no, non prendetemi per bimbiminkia ahaha) e finirà ancora meglio.
C'è chi è felice quando mangia, chi quando dorme, chi quando gioca alla Playstation. Io è così che lo sono: viaggiando.

Per oggi passo e chiudo, non vedo l'ora di raccontarvi della gita in Francia è sicuramente lo farò con un video. 
Buona Pasqua a tutti!