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Diario di un'exchange student

"ciò che si perde sarà sempre molto meno di ciò che si avrà guadagnato"

24 • Exchange in Svezia

By 20:49




Questo video è il riassunto della mia settimana in Svezia.  
È stata una bellissima settimana, perché ho fatto un sacco di cose che amo: viaggiare, stare con gli amici, scoprire come vivono altre persone.

Siamo partiti alle 3.30 di mattina di domanica 8 febbraio, sei ragazzi della 3E del Liceo Scientifico G.Galilei, dritti sul pullman dal ballo della scuola, quindi senza aver dormito minimamente più il preside, sua moglie e la loro nipotina. Dopo due aerei e sei ore a sedere sulle valigie all'aeroporto di Stoccolma per aspettare gli spagnoli, siamo arrivati a Böllnas, un paese di circa 11.000 abitanti a nord della capitale. 
I nostri corrispondenti ci aspettavano lì davanti alla scuola, era quasi un anno che non li vedevamo (l'ultima volta era stata quando erano venuti in Italia a maggio dell'anno scorso). 
Così sono salita in macchina di Isolde, che mi ha portato a casa dalla sua famiglia. 

Il primo impatto con una hostfamily è strano, loro cercano di farti sentire a casa quando invece a casa non ti ci senti minimamente: in realtà è tutto diverso da quello che hai lasciato a casa. 
Hai paura a fare domande, hai paura a muoverti, hai paura di rubare l'aria respirando. 
Quando entri in bagno cerchi di fare tutto per bene, di non schizzare quando fai la doccia, di non fare rumori strani sul gabinetto, di sbrigarti in caso qualcun altro voglia entrare. 
Ma fai passare 4 o 5 ore e già quella casa ti sembrerà una casa.
Quella in cui ero io l'avevo soprannominata "casetta di Babbo Natale". 
Era piccola, accogliente, piena di lucine e in mezzo alla neve. Molto presto è diventata la mia "casa svedese". 

La Svezia è bianca, il cielo svedese rosa, ecco cosa ho imparato. 
Il bianco non è un colore: è solo un lenzuolo di neve che copre e protegge tutto dal freddo. La sera e la mattina si tinge di rosa, e poi piano piano diventa blu, sempre più blu, finché tutto quello che vedi di notte sono le lucine che le "case di Babbo Natale" lasciano accese. 

Devi camminare piano e non saltellare (non so perché ma l'ho fatto), sennò scivoli sul ghiaccio (esperienza provata che non consiglio), devi coprirti bene, sennò ti ammali (altra esperienza provata e sconsigliata), devi sempre avere un paio di guanti con te, sennò i pupazzi di neve come li fai?

Nei quattro giorni in cui siamo a Böllnas siamo andati allo zoo, abbiamo sciato, abbiamo visto una partita di Bandy (lo sport più famoso in Svezia) e tifato per la squadra del paese, abbiamo cucinato Semla (un dolce tipico), fatto video col green-screen, giocato alla Wii, imparato a offendere gli spagnoli nella loro lingua, abbiamo fatto credere a tutti che "Amo i filippini alle pere" sia una grossissima offesa in Italia, abbiamo fatto shopping, abbiamo fatto a pallate di neve, riso, scherzato e mangiato, mangiato e mangiato. 
Venerdì mattina abbiamo dovuto lasciare quel posto a cui ci eravamo tanto affezionati per andare a Stoccolma, dove avevamo prenotato delle camere in un ostello dentro una nave, proprio nel centro della città, davanti la casa del re della Svezia.
Dopo aver visitato due bellissimi musei, aver fatto shopping tutto il pomeriggio e aver fatto finta di essere vecchi lupi di mare in ormeggio nel porto, anche venerdì è passato in fretta e siamo arrivati all'ultimo giorno. 
L'alba su Stoccolma è rosa, gialla e rossa e bellissima. 
Il tramonto su Amsterdam è la ciliegina sulla torta di una gita che ricorderò sempre.
La notte su Firenze è buia, le luci sul duomo la illuminano di bellezza.  
Sabato sono stata in tre Paesi diversi, ho visto tre delle città europee più belle. È questo che mi piace più fare: viaggiare.

Posso ritenermi fortunatissima per aver fatto questa bellissima esperienza, tutta pagata dal Comenius tra l'altro.
C'erano svedesi, belgi e spagnoli. Quale migliore occasione per imparare qualcosa di più su altre culture? 
Per quanto riguarda quella svedese, ho potuto osservare moltissime differenze con la nostra. 

La scuola:
- La scuola per loro è più un occasione per stare con gli amici e serve già a prepararsi per il lavoro perché non studiano tutte le materie, ma solo quelle del loro indirizzo. 
-Non appena arrivano a scuola devono togliere le scarpe e metterle su apposite scarpiere che troviamo ad ogni entrata (pazzi) e vanno poi a fare colazione in quella che si potrebbe chiamare "mensa", ma non è una mensa vera e propria. 
-Le lezioni iniziano alle 9.10 (sculati) e finiscono alle 15.10 ogni giorno, ma non vanno a scuola il sabato. 
- Non hanno le materie come noi, ma ognuno sceglie un indirizzo specifico (tipo economia, scienze..) e fanno quasi solo cose riguardanti quello. 
- Le classi hanno tipo le finestre sul corridoio, così che passando si vede tutto quello che fanno. Hanno armadietti lungo i corridoi e nelle classi. I banchi sono come dei grandi tavoli alti attorno ai quali si siedono di solito 6 o 8 ragazzi, su sedie alte come sgabelli. I professori vanno e vengono dalla classe: assegnano un compito e poi escono. Hanno le macchinette per il caffè in classe e le prese per caricare computer o telefoni sopra ai banchi.
- Fanno lezione al computer, con computer che sono gentilmente regalati dalla scuola (già che c'erano potevano darlo anche a noi un MacBook). 
- All'Helsingegymnasiet (la scuola a cui andavo io) non sono ammesse le noccioline (c'erano cartelli di divieto in tutte le classi), perché una ragazza è allergica. Saranno forse un pochino esagerati?
- La palestra della scuola non è come le nostre, ma ha tutti gli attrezzi come una vera palestra. 
- Lungo i corridoi ci sono divani, televisioni e prese per caricare i computer ovunque. 
- I ragazzi sono liberi di rimanere a scuola fino alle 19, facendo quello che vogliono, dal cucinarsi qualcosa in cucina allo stare in palestra. 
- Non sanno cosa sono le interrogazioni. 
- Molti con cui ho parlato non sapevano nemmeno di avere un esame alla fine dell'ultimo anno. Cioè, lo so io e non lo sapete voi?!
- La mia corrispondente, quando gliel'ho chiesto, non sapeva nè quanti ragazzi ci sono nella sua classe nè gli orari delle materie. 
- Il wifi prende benissimo in tutta la scuola, mentre a scuola mia qui nemmeno riesco a trovare la linea. 

Random facts: 
- Pranzano alle 11.30 e cenano alle 16.30.
- Un giorno per cena mi hanno fatto i waffles con la panna e la marmellata. Per CENA. 
- Bevono solo l'acuqa frizzante, oppure succhi strani e altre bevande. L'acqua naturale praticamente non esiste. 
- Fanno merende di continuo, che chiamano "Fika break".
- Il primo giorno un ragazzo mi ha fatto "I have everything in my bag, the Fika as well" io ovviamente, non sapendo cosa fosse, sono scoppiata a ridere mentre quello mi guardava perplesso.
- In effetti questi svedesi sono un po' porchi, visto che quando si inseriva lo skipass all'entrata dello ski-lift, nello schermo appariva "passera". Ehm sì, pensano sempre a quello...
- Vivono perennemente in mezzo alla neve e più della metà di loro non sa sciare. 
- Le loro case sono tutte prefabbricati di vari colori ( azzurri, rossi, gialli, ecc.) e sono tutte alzate da terra, in caso di neve alta. 
- Non hanno il bidet. 
- In fondo al cortile di ogni casa c'è un secchio dell'immondizia.
- Non pagano nè la luce nè l'acqua, infatti tengono sempre un sacco di lucine e abatjour sempre accese. 
- Molte case hanno le lucine di natale fuori per tutto l'inverno.



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