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Diario di un'exchange student

"ciò che si perde sarà sempre molto meno di ciò che si avrà guadagnato"

32 • 4 agosto 2015

By 19:07

77 giorni. Settantasette. Solo 77 fottutissimi giorni mi separano dal mio sogno, dalla mia America.

E poi, come il countdown che la gente di in "In time" ha sul braccio, piantato lì, irremovibile, oggi quello che ho io in testa, piantato nei miei pensieri, ha appena iniziato a ticchettare: tra 77 giorni finisce la mia vita, tra 77 giorni ne inizio una nuova, quella che ho sognato per 17 anni.

Tic tac, tic tac. Tra 77 giorni sarà tempo di lasciare l'Italia, la mia famiglia, gli amici, il cibo buono, la pesantezza della scuola italiana, la sicurezza e la tranquillità che ho nel mio Paese, la normalità delle abitudini. 
E poi ancora tic tac, tic tac. Tra 77 giorni sarò su quell'aereo transoceanico e guarderò dal finestrino i grattacieli di New York, chissà se mi sembreranno ancora tanto grandi come quando li vidi sei anni fa. Saranno gli stessi?
Passerò tre giorni con gli altri Exchange students che partiranno con me, il 4 agosto. Non conosco nessuno di loro, tra 77 giorni farò amicizia con tanta nuova gente come me, gente con un cowntdown in testa, gente i cui sogni sono rossi, bianchi e blu.
Il terzo giorno poi sarà tempo delle partenze, di nuovo. 
Partirò alla volta del Texas, stavolta da sola immagino.

Dico immagino perché purtroppo non so ancora niente di particolare.
E' da un po' che so la data con certezza, purtroppo però ancora non hanno potuto prenotarmi il volo a causa dei problemi che ci sono stati all'aeroporto di Roma Fiumicino. Così ho aspettato qualche giorno prima di scrivere questo post, ma siccome la Fortuna non gira mai dalla mia parte, sono già passate due settimane e ancora non so niente sul volo.
E siccome ogni volta che aspetto un'email o qualche notizia e lo scrivo qui il giorno dopo mi arriva, proviamo a vedere se sarà così anche stavolta.

Intanto penso ai miei 77 ultimi giorni e a non buttarli.

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Visto che è aria di countdown posso accennare al fatto che mancano tre settimane di scuola. Dovrebbe essere un bene, immagino. Peccato che quei furbi dei professori hanno aspettato tutti l'ultimo momento ad interrogare e queste ultime sono le settimane più pesanti dell'anno.

Il che non è affatto un bene visto che è appena iniziata la Maggiolata, la festa del mio paese, che consiste in una sorta di gara tra carri fioriti fatti dai quattro Rioni secondo un tema prescelto.
Quello di quest'anno sono "le invenzioni che hanno cambiato la storia".
Dura una settimana, da domenica a domenica, e proprio le due domeniche sfilano i carri (oltre al martedì sera, in notturna).






La domenica mattina invece c'è la staffetta tra contrade, in cui corro anch'io e per questo ieri ero agitatissima. La prima la abbiamo stravinta, con un distacco di almeno 50 metri, domenica prossima non potrà mandare il bis!


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