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Diario di un'exchange student

"ciò che si perde sarà sempre molto meno di ciò che si avrà guadagnato"

48 • Come in un film

By 06:47

È un giorno esatto che sono qui a Bushland. Ed è un giorno esatto che adoro questo posto e la mia hostfamily.

Tutta la stanchezza, la paura, l'euforia e la curiosità sono scivolate via quando ho visto la mia famiglia. La mente mi si è annebbiata e sono corsa ad abbracciarli.


"Welcome to Texas, Ginevra". E ho il piacere di dire che non c'è nessun posto in cui puoi essere accolto meglio che qua. 
Questa è stata un'estate un po' particolare, con piogge abbondanti. Il che significa che le infinite distese di erba gialla e secca hanno lasciato posto a pianure verde smeraldo che mi ricordano casa anche se prive di alberi. 
Perché è così che mi sento, a casa. 

Forse ho visto troppi film, forse no. Ma tutto mi sembra normale, anche se non è affatto normale la vita qua. 
Le enormi strade che sembrano state fatte col righello da quanto sono dritte, le case tutte aperte ai vicini, senza la minima recinzione, gente che gira con tanto di stivali e cappello (tanto che la mia hostsister stava per fermarne uno e chiedergli di farci una foto insieme ahah), i ragazzi della mia età che guidano macchine (e che macchine poi!), macchinoni giganti, per lo più pick-up, che hanno la grandezza di un camioncino da noi, il modo in cui la gente si saluta, il calore e la felicità, la gentilezza e la cordialità, lo spirito di appartenere al proprio Stato, di essere cowboys, l'idea di comunità, cose strane e improponibili da mangiare, due McDonald's a 10 metri l'uno dall'altro, il caldo umido asfissiante, l'aria condizionata anche in bagno, supermercati che vendono anche il Cristo, le bandiere del Texas ovunque, l'eborme edificio della scuola e la forte e fiera idea di appartenenza ad essa, la casa, la famiglia: è tutto diverso, ma allo stesso tempo tutto mi sembra normale.
Ripeto: forse ho visto troppi film.


Ieri è stata una giornata particolare, di assestamento diciamo. Ho disfatto la valigia, siamo andati a fare il contratto telefonico americano, a comprare quello che mancava. 
Ho già visto mezza scuola perché ho accompagnato la mia hostsister a farsi delle foto, ho conosciuto il suo coach, sono già stata avvertita di non passare sopra il logo della scuola, o dovrò baciarlo ( e non voglio baciare il pavimento). 




Mi è stata mostrata la casa, che già sento mia. Tutto è in stile texano qua. Ci sono grossi stivali per decorazione, bandiere appese, nei piatti, nei tovaglioli, tutto in legno, tutto ha un che di country. E il che mi piace troppo. 

Ci siamo scambiati qualche pillola delle nostre culture, mi hanno fatto l' hamburger a cena e posso dire con piacere che era il più buono che abbia mai mangiato. La carne qui è una favola. Stasera invece tocca a me sorprenderli, con la mia pizza.


Sono tutti felicissimi che io sia con loro, mi vogliono conoscere, mi vogliono mostrare la loro vita, vogliono farsi conoscere. 
Mi hanno già detto una lista di cose che faremo, che mi sono già scordata da quante sono. Che siamo 6 exchange students a Bushland quest'anno e che faremo ogni mese cose divertentissime insieme. Che lunedì andiamo a scuola così decido le classi, che posso registrare tutti i video che voglio e che gli fa piacere esserci. 

Lexi, la mia hostsister più grande è pazza. In senso buono naturalmente. Mi fa morire dal ridere, canta e balla di continuo, è quasi più eccitata lei di me.
Falon, la più piccola, è carinissima con me. Mi viene spesso vicina e mi parla di cosa le piace fare, mi chiede se balleremo insieme, mi fa vedere mosse di ginnastica artistica e mi chiede se le so fare. È timida, ma sembra che le piaccio e si è già sciolta.
Mac, l'hostdad, è un personaggio. Sembra tutto serio, impostato (d'altronde è nella polizia), severo. Invece a volte scappa con certe battute assurde, gioca e fa scherzi a destra e manca. Farebbe di tutto per le sue donne. 
Mi, la hostmum, è come un'altra sorella. Ha 36 anni ed è giovanissima. Anche lei è abbastanza pazza: ieri non so come ma l'ho trovata incastrata in mezzo a un piumino, che imprecava chiedendo come si mettesse nella federa ahaha. Allo stesso tempo è un'ottima mamma e sono sicura che mi aiuterà molto in caso di problemi.


Insomma, non vedo l'ora di vivere un anno qua con loro, e poi di portarmeli a casa in Italia. 


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